La centralità del premio nella competizione non è questione che richieda di essere ulteriormente declinata. La discussione che si è sviluppata nella letteratura scientifica riguarda piuttosto le forme che il premio ha assunto nel corso del tempo e, nello specifico di cui qui si tratta, nella agonistica di epoca romana. Da alcuni anni è stata aggiunta nuova linfa alla discussione sui premi negli agoni grazie al ritrovamento ad Alexandria Troade di tre lettere di Adriano, in cui l'imperatore interviene a gamba tesa nel mondo della agonistica. Anche se le lettere si rivolgono specificamente alla associazione dionisiaca, è indubbio che alcune decisioni riguardassero anche i protagonisti di altre forme di competizione, tra cui certamente gli atleti. Sappiamo tuttavia che gli agoni, prima nel mondo greco e poi nel mondo greco-romano, prevedevano anche una terza sezione oltre quella musicale e ginnica, quella circense, e che anche questa prevedeva premi, così come del resto premi erano previsti anche per i ludi circensi della tradizione romana. Su questo tema la discussione è rimasta indietro e vorrei rilanciarla a partire da un complesso mosaico ostiense in tessere bianche e nere trovato nell'ambiente 11 del caldarium del c.d. Palazzo Imperiale. In esso sono raffigurati sei aurighi vittoriosi; i cavalli sono assenti, mentre vengono indicati con estrema precisione i premi, veri protagonisti della scena: palme, corone, sacchetti di denaro. Didascalie in latino e greco completano la scena. È proprio la presenza del greco a far ritenere che si tratti di un agone e non di ludi circensi.
Denaro e simboli della vittoria nell'agonistica di epoca romana: dialogo tra immagini e fonti scritte. Un caso studio: il mosaico degli aurighi di Ostia / Caldelli, Maria Letizia. - (2024), pp. 193-216.
Denaro e simboli della vittoria nell'agonistica di epoca romana: dialogo tra immagini e fonti scritte. Un caso studio: il mosaico degli aurighi di Ostia
Caldelli, Maria Letizia
2024
Abstract
La centralità del premio nella competizione non è questione che richieda di essere ulteriormente declinata. La discussione che si è sviluppata nella letteratura scientifica riguarda piuttosto le forme che il premio ha assunto nel corso del tempo e, nello specifico di cui qui si tratta, nella agonistica di epoca romana. Da alcuni anni è stata aggiunta nuova linfa alla discussione sui premi negli agoni grazie al ritrovamento ad Alexandria Troade di tre lettere di Adriano, in cui l'imperatore interviene a gamba tesa nel mondo della agonistica. Anche se le lettere si rivolgono specificamente alla associazione dionisiaca, è indubbio che alcune decisioni riguardassero anche i protagonisti di altre forme di competizione, tra cui certamente gli atleti. Sappiamo tuttavia che gli agoni, prima nel mondo greco e poi nel mondo greco-romano, prevedevano anche una terza sezione oltre quella musicale e ginnica, quella circense, e che anche questa prevedeva premi, così come del resto premi erano previsti anche per i ludi circensi della tradizione romana. Su questo tema la discussione è rimasta indietro e vorrei rilanciarla a partire da un complesso mosaico ostiense in tessere bianche e nere trovato nell'ambiente 11 del caldarium del c.d. Palazzo Imperiale. In esso sono raffigurati sei aurighi vittoriosi; i cavalli sono assenti, mentre vengono indicati con estrema precisione i premi, veri protagonisti della scena: palme, corone, sacchetti di denaro. Didascalie in latino e greco completano la scena. È proprio la presenza del greco a far ritenere che si tratti di un agone e non di ludi circensi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.